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3 MARZO – 2 APRILE – Palazzo Reale

By Dario Luna

Sdrammatizzare l’arte, questa la parola d’ordine del visual show IlQuintoStato, Milano città di Musei, che abbiamo avuto l’opportunità di vedere in anteprima a Palazzo Reale.

Un’opera concepita da Magà Global Arts per celebrare il rinascimento milanese guidato dalla cultura. Inaugurazione in Sala delle Cariatidi alle 19.30 di venerdì 2 marzo e un mese di messa in scena in loop su uno schermo gigantesco con effetti multimediali e una sonorizzazione totalizzante con musiche appositamente composte e eseguite come colonna sonora dal giovanissimo trio Cavallazzi (due fratelli e una sorella milanesi coinvolti da Magà Global Arts nell’impresa).
Tutto in occasione di Milano MuseoCity edizione 2018.

Quali le nostre impressioni? Divertimento e stupore.
E poi una riflessione sulla versione pop delle celebrate opere d’arte dei musei milanesi. Un trattamento che farà storcere il naso agli intellettuali, per i quali le didascalie introdotte a Brera da James Bradburne sono uno scandalo cui porre presto rimedio. Gli stessi che odiano le code alle biglietterie perché l’arte è cosa per pochi eletti. Ma la rivoluzione è arrivata ormai nella Sala delle Cariatidi. Il santuario dell’arte espugnato, grazie a Stefano Zuffi, da un’opera icono sonora destinata a far discutere, e certamente a far scoprire i musei che rendono Milano un centro culturale europeo di prima grandezza. Tutto senza parole. Che non servono in presenza del linguaggio universale dell’arte, comprensibile anche alle migliaia di ospiti internazionali che affollano il centro di Milano sempre più numerosi.

E infine il titolo dell’installazione: il Quinto Stato. Un errore colossale diranno i più. Pellizza da Volpedo si agita nel vicino Museo del 900. Ha spiegato però Zuffi che il Quinto Stato nella eclettica mente di Yuval Avital, anima di Magà Global Arts, è quello che si crea nell’incontro, tutto milanese, nella città fatta di Musei, delle opere d’arte con i visitatori.

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